Credo sia giusto che CINEMA D'ASCOLTO rifletta minimamente
sulle colonne sonore dei film associati a certe stagioni o festività dell'anno.
I film di Natale sono sicuramente i cinepanettoni vari - con buona pace di
Confucio che per l'ennesima volta ci ha preso dopo seimila anni- ma si
aggiungono degli oramai "evergreen "del grande schermo come "Una
poltrona per due" -anche citata nell'ultimo girato di casa Surace, per il
capitolo "i tradizionalisti" . Ditemi se sbaglio, ma è la sinfonia
italiana di Mozart a fare da fil rouge?
Indimenticabile "E.T. " di Spielberg con le
musiche -ovviamente- di Williams.
Il tema musicale con i ribattuti di legni rendono così
perfetta la scena del volo delle biciclette e tutti quegli ottoni e percussioni
sui temi epici...e il flauto sovrano simbolo dell'infanzia e forse della buona
fede, della speranza, dei sogni. E.T. l'extra-terrestre è un film di
fantascienza del 1982 diretto da Steven Spielberg.
Distribuito dalla Universal Pictures, E.T. divenne un
successo al botteghino, sorpassando, all'epoca, Guerre stellari come film che
ha incassato di più nella storia del cinema.
Il film è uscito l'11 giugno 1982 negli Stati Uniti
d'America. Fu ri-distribuito nel 1985, e nel 2002, con l'aggiunta di nuove
scene ed effetti speciali migliorati. La pellicola affronta temi cari al
regista, come quello della crescita, del rispetto e della tolleranza. Spielberg
crede che E.T. rappresenti tutto il suo lavoro.
Per il regista, E.T. aprì la strada a un nuovo genere di
film: pellicole più personali, incentrate sulle emozioni e sulle condizioni
umane dei protagonisti, come Il colore viola, Schindler's List e Amistad.
Nel 1994 è stato scelto per la preservazione nel National
Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.
Pochi sanno che il film era assolutamente autobiografico:
dopo il divorzio dei suoi genitori nel 1960 Spielberg colmò il vuoto causato
dall'avvenimento con un alieno immaginario che gli facesse compagnia.
Alcune curiosità: I dottori che lavoravano presso il centro
medico dell'Università del sud California vennero reclutati da Spielberg per
interpretare i dottori che cercavano di salvare la vita di E.T., in quanto il
regista desiderava il massimo senso di realtà e naturalezza possibili.
Non a caso, il regista, per la prima volta nella sua
carriera, non ha utilizzato uno storyboard per la maggior parte del film, così
da permettere una maggiore spontaneità nelle performance. I tre protagonisti
bambini vennero inoltre incoraggiati a improvvisare, inventando dialoghi o singole
frasi. La battuta di Gertie, "Non mi piacciono i suoi piedi", quando
vede E.T. per la prima volta fu improvvisata da Drew Barrymore, così come
l'intera scena tra l'alieno ed Elliott, dove quest'ultimo mostra i suoi
giocattoli. Per la scena di Halloween, i ragazzi si presentarono sul set già
vestiti con i costumi. Spielberg ricambiò lo scherzo, dirigendo per l'intera
giornata vestito da maestra.
Il supervisore agli effetti speciali Dennis Muren vinse
l'Oscar per i migliori effetti speciali.
La musica è di J. Williams, ormai collaboratore abituale di
Spielberg; pur potendo lavorare solo e sempre su girati provvisori, senza
sonoro né effetti speciali, e dovendo creare una composizione che rendesse
simpatico un essere all'apparenza brutto come E.T., sue testuali parole, la
colonna sonora è eccellente: Williams vinse l’oscar per il suo lavoro (il
quarto della sua carriera) e la musica di E.T. può considerarsi entrata
nell’immaginario collettivo. La canta perfino mia figlia quando va in
bicicletta.
Consiglio l’ascolto della scena del volo delle biciclette,
che per me è la scena madre del film: il tema agli archi si avvale di corni e
legni di sostegno al volo, che suonano con ribattuti leggeri ravvicinati e
veloci; vi sono punti di luce con percussioni perchè è un mondo di bambini; i
temi sono palleggiati tra legni e ottoni; notevole il contrappunto presente in
tutto il brano e anche nelle altre scene.
Da notare come, verso la fine, in concomitanza con la
partenza di E.T., il tema fantasy, concitato e fanciullesco, diventi glorioso,
epico, pieno di ottoni e percussioni su pedale in tremolo degli archi fissi in
adorazione o per lo stupore, tra le luci abbaglianti, la vista degli alieni
sotto gli sguardi attoniti: le imitazioni del tema inspessiscono il tessuto tra
wind chimes e arpe che creano un crescendo fino all’alternanza tipica V-I delle
caldaie dei timpani come si addice ai migliori finali epici orchestrali.
Un altro film eccezionale è " la storia infinita"
con i suoi temi ricorrenti alla maniera wagneriana. Credo si aggiungerà presto
ai palinsesti, la trilogia de "Il signore degli anelli" anche qui il
compositore , Howard Shore, enuncia tutta l'enciclopedia dell'orchestrazione e
del coro post wagneriana.
Molti i film associati al Natale, tutti dediti ai buoni sentimenti,
dal drammatico alla commedia, spesso si svolgono proprio in un contesto
natalizio.
Dovessero dare "The family man" non perdetevi
proprio all'inizio un esilarante Live di Nicholas Cage, che canta "La
donna è mobile" dal Rigoletto verdiano.
(....)
Vi dicevo, nelle pellicole designate come natalizie, i
colori, i suoni, i personaggi, sono gli stessi. Nel momento in cui l'uomo ha
dato dei simboli a date azioni o sentimenti che prova, sono nati i simboli e
quindi i suoni.
Nelle pellicole natalizie non possono quindi mancare le
piccole, luminose percussioni, l'oboe, per tradizione, la zampogna, una
fisarmonica e magari un violino infreddolito.
Suoni che ci immergono immediatamente e ugualmente nella
stessa dimensione temporale. Come se la musica, in un solo modo riconosciuto da
tutti allo stesso modo, ci negasse le categorie di spazio e tempo e fosse il
vero spirito del Natale che ci fa svolazzare tra le nuvole.
(...)
Sempre a Natale ci vengono proposti i - sempre i stess'-
classici film sulla natività. In quelle pellicole il coro è un po' più
preponderante , le voci sono associate a quelle degli angeli, che cantano la
gloria del Signore.
(...)